Senecio
     SENECIO

Direttore
Emilio Piccolo


Non si tratta di conservare il passato, ma di realizzare le sue speranze
Horkheimer-Adorno, Dialettica dell'illuminismo

Rivisitazioni, traduzioni, manipolazioni



Redazione
Sergio Audano, Gianni Caccia, Maria Grazia Caenaro
Claudio Cazzola, Lorenzo Fort, Letizia Lanza


Francesca Santucci
Scheda biobibliografica

1. Furia d'amore
2. Il risveglio d'amore
3. Il perduto amore
4. Sciolte ha le vele
5. Hypnos
6. E' tempo
7. Preghiera alle Moirai
8. Lete
 

1. Furia d'amore

Fedra ha furia d’amore. Colpevole 
in passione, di Teseo sposa
lui non ama: brama ed agogna
Ippolito suo figlio, e ad ogni sospiro
accresce furia ed amore. Spietato
il suo destino, crudele il fato!
Sola nel pianto, ossessa, in disperata
ricerca vana di felicità, dapprima
solitudine, poi, ritrova morte.
 

2. Il risveglio di amore

Ora che il corvino drappo 
più il cielo non vela, ora
che al risveglio il giorno
strappa e più segreti non cela, 
ora, Amore, ancóra t’indugerei
fra le mie braccia.
Stelle sarebbero gli occhi
accecati della tua Psiche, 
e l’occultato volto brillerebbe
agli squarci mattutini della dea Aurora.

3. Il perduto amore

Avviluppato, Ulisse, al tronco della nave saldo,
sordo ai richiami, contro il plumbeo cielo il vólto vòlto,
gli occhi neri di brace serrati ostinati, la voce e il canto
e le preghiere finalmente udì, echi distinti tra fragori
roboanti d'onde torbide e fangose. Parlò la sirena, 
lenta all’acque sillabò e al cielo e alle lontane terre:
“Parthenope, io fui, prima di sprofondare,
a te il mio cuore offersi, non dimenticare!”
E il capo reclinò, e il mare su di sé richiuse
e allora il capitano i lacci sciolse e attonito ristette
e sbalordì, fisso lo sguardo vacuo al tumulo
marino, sigillo eterno del perduto amore.

4. Sciolte ha le vele 

Sciolte ha le vele e fiero
per altri lidi già naviga 
Ulisse, e in suo favore ha i venti
mentre  Penelope paziente 
 attende che gli dei propizi
 a lei rivolgano il pietoso sguardo 
 ed intatto riconsegnino l'infedele
sposo. E sono notti cupe
e senza pleniluni e copiosa
 sul mare la pioggia piange,
né upupa nell'ombra langue 
e geme, solo frastuona
in livido silenzio l'oppresso
cuore della fedele sposa.

5. Hypnos

Figlio della notte, della morte gemello, 
tu che dimori nel paese dei Cimmeri
e cupo e silenzioso nell’antro te ne stai, 
apporta anche a me il riposo. Lascia
che dimentichi il dolore, nel tuo nero velo
avvolgimi e tua sposa conducimi
nel regno delle ombre tetre 
dov’è pace e silenzio e requie eterna.
 

6. E' tempo

Ostile, Imeneo i suoi favori non concesse:
Euridice Ade ti prese il giorno delle nozze.
Allora, l’impervio sentiero discendesti
e t’inoltrasti là donde uomo non torna.
Con melodie ammaliasti Persefone sovrana,
d’un balzo fosti dagli Inferi al chiarore.
Incredulo, poi, venisti meno al patto, 
e ti voltasti: la sposa tua per sempre
ritornò tra le vaghe anime mortali.
Ora è tempo, Orfeo, che tu la cetra appenda,
il canto tuo Euridice più non desta.
Ora è tempo che tu il lamento smetta
e alle Menadi t’accetti fiero  pasto.

7. Preghiera alle Moirai

Tu Cloto e Lachesi ed Atropo, 
inflessibili Moirai sovrane di destini,
pure pietose foste. Vi commosse
il canto d'Orfeo che lamentava
su Euridice, e Pelope giovane  ucciso
da Tantalo suo padre. Disperate
piangeste la morte d'Adone, strenue 
lottaste per restituire a Persefone
la figlia dall’Ade rapita. Oh tu 
che lo stame della vita intessi,
tu che la giusta sorte assegni, tu
che l’ordito disfi, abbiate di me pietà,
implacabili il filo recidete! 

8. Lete

Infernale scorri fiume tra gli Elisi 
Campi, abbeverando alle mortali
anime, dimenticanza tu concedi. 
Disseta anche me, o Lete, regalami 
l’acqua dell’oblio sorgiva.
È in tuo potere
che si dimentichi il passato.
Francesca Santucci


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