Black and black 1*
Al dopo ci penseremo – diciamo
e, se non a soprassalti, eccolo,
il tarlo farsi a tutto tondo dentro.
Un peso l’oscurità. Immaginarla.
La compostezza di un velo d’ombra
su un blu diroccato d’armatura.
Li chiamano Elisi, i campi antichi
della nostalgia, Ade, Campi Flegrei.
Oltretomba, il bel mondo oltre la vita.
Arrivarci, tutto in salita, accaldato;
ma poi illividiscono corpo, arti, viso,
una patina di farina per la prima.
Io sono qui e canto, disse Orfeo e piango.
A scuotere il silenzio, l’immobile
varietà risucchiata in nuovo vento.
*Cfr. M. Agostinacchio,
Azzurro, il melograno (2004-2007). Postfazione di G. Trinci,
puntoacapo Editrice, Novi Ligure (AL) 2009.