Senecio
     SENECIO
Fondatore
Emilio Piccolo

Direttore
Andrea Piccolo e Lorenzo Fort



Non si tratta di conservare il passato, ma di realizzare le sue speranze
Horkheimer-Adorno, Dialettica dell'illuminismo

Rivisitazioni, traduzioni, manipolazioni



Redazione
Sergio Audano, Gianni Caccia, Maria Grazia Caenaro
Claudio Cazzola, Lorenzo Fort, Letizia Lanza

Franca Maria Ferraris
Scheda biobibliografica

Del vino soave, fragrante come l'ambrosia

D’un tratto si verificarono strani prodigi […] Prima, attraverso la nera nave veloce, gorgogliò del vino soave, fragrante come l’ambrosia [… ] poi, dalla sommità della vela, prese a crescere una vite, stendendosi di qua e di là, carica di molti grappoli
dall’Inno omerico a Dioniso

 

Così accadde … e dalla nera nave dei prodigi,
scagliata qui da un’ondata impetuosa,
vidi in sogno Dioniso approdare alle amate colline della Langa.
Accanto a lui Arianna sua sposa, coronata di primule e di viole,
era l’immagine della primavera.
Oh, vigne alte, nel tenero gemmare delle foglie!
Per sentieri in salita, lassù essi giunsero,
spandendo al vento pollini e germogli, 
lassù chiesero al sole che irradiasse più intenso il suo calore,
e linfa dalle mammelle della terra
sgorgasse a fiotti nelle radici nuove. 

Con splendore l’estate guarnì di tralci la tunica di Dioniso,
rose di fiamma pose sul cuore della sposa,
poi ascoltò il loro canto d’amore
mentre negli acini stillavano gocce di miele,
e con il tocco leggero delle dita li dipingevano d’oro e di viola;
plaudì infine al loro inno alla vita, durante la vendemmia festosa.

Nel sentore d’autunno, langue il canto dei grilli a fine agosto.
Fu allora che il vento gonfiò il manto
di pampini cangianti sulle spalle di Dioniso, 
e scompigliò i biondi capelli di Arianna.
Essi, invisibili nel loro fulgore,
frammezzo agli altri vendemmiatori
colmavano di grappoli i bigonci,
lasciavano che il mosto ribollisse nei tini,
poi lo filtravano con un magico velo 
perché un vino soave, fragrante come ambrosia,
riempisse gorgogliando tutti i calici,
che alzati nel brindisi augurale,
sulla terra facessero gustare un sapore di cielo.

E ora? … Ora l’inverno è  giunto,
il sogno sfuma lento nella valle nebbiosa.
Spenta è la rosa, la neve copre le vigne di candore e manda
le sue stelle disciolte nel profondo.
Dioniso ha ormai staccato l’ancora, ha caricato la nave di vitigni,
e naviga il lontano con la sposa.
In giro per il mondo pianteranno con cura ogni vitigno,
ma per la giusta luna saranno ancora qui
senza mai essersi scrollati di mano
quell’aromatico umore zuccherino
dell’uva che matura
in questa terra viva della Langa.


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